4 cose da sapere su come è stato girato Game of Thrones

Game of Thrones è sicuramente una delle maggiori produzioni televisive degli ultimi anni. Inizialmente ideata per i fan dei romanzi di George R. R. Martin, lo show è poi diventato talmente popolare da potersi considerare un perfetto esempio di serie mainstream. Persino quelle persone che consideravano il fantasy roba da nerd adesso postano sui social migliaia di memes e parodie.

Ecco alcuni dettagli di GOT che rivelano segreti sulle tecniche di shooting:

1 – Candele, vetri e luce naturale

Come avrete notato, GOT è ambientato in un mondo fantastico, in stile medievale, in cui non c’è elettricità. Sebbene questo aspetto abbia un suo fascino e sia coerente con l’ambientazione, può produrre difficoltà per l’illuminazione. E dal momento che il Direttore della fotografia sa che illuminare la scena non è semplice come in uno studio, deve fare affidamento sulla luminotecnica classica: luce naturale e candele. La produzione di GOT ha speso parecchio in candele e quando, per esigenze di scena, non può rifarsi a Barry Lyndon, i DOP fanno un uso magistrale della luce naturale con giochi di riflessi e squarci.

 

2 – Effetto Notte

Durante la scena in cui Ser Davos aiuta Gendry a scappare da Melisandre, succede qualcosa di veramente curioso. Era previsto che la scena venisse girata di primo mattino in una specifica baia cinta da cascate, ma sfortunatamente il giorno del ciak le acque erano troppo agitate perché la piccola nave non venisse travolta. La produzione ha così deciso di girare la scena in un altro punto alle 13:00, forse non l’orario più adatto per una scena notturna. La tecnica che dà nome ad un famoso film di Truffaut è stata risolutrice: l’“effetto notte” (day for night) cioè simula una scena notturna. Il risultato è stato apprezzabile anche perché i DOP di GOT possono contare su una sezione effetti speciali di rilievo per portare a casa il risultato o salvare la situazione.

 

3 – Non provate ad essere autori

Come per qualunque altro TV show, l’aspetto cinematografico deve essere molto curato dall’inizio alla fine. Il che significa che tutti i responsabili tecnici devono abbandonare la propria cifra stilistica per rendere ogni episodio fedele alla linea visuale. Tra l’altro i DDF impostano le luci sulla base della location e non dell’episodio. In un episodio, cioè, può esserci uno stacco da The Wall al Winterfell e le due scene possono plausibilmente essere state impostate da due differenti DOP, il che rende anco-ra più evidente l’importanza di una linea “neutra” nelle scelte tecniche.

 

4 – Keep it real

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Immagine di Ballota, con licenza Creative Commons

Sebbene la produzione di GOT possa contare su un imponente reparto Effetti Speciali, registi e Direttori della fotografia preferiscono non ricorrere alla post-produzione. E questo avviene per un buon motivo: è facile immaginare che un gigante digitale o un attore su green screen non risulta mai efficace quanto un vero gigante. Detto ciò, dove prendiamo un gigante? In effetti, un vero gigante non è di facile reperimento, tuttavia si può usare una persona molto alta, vestirlo da neanderthal e manipolare le dimensioni dello sfondo. Ed ecco che, magicamente (con un piccolo intervento degli effetti speciali), abbiamo un gigante che distrugge una costruzione alta la metà di lui.
La stessa cosa dicasi per una delle scene più famose dell’ultima stagione, The Spoils of War (ATTENZIONE SPOILER) in cui i draghi bruciano l’esercito dei Lannister mentre tornano dall’attacco a Highgarden. Gli effetti speciali possono sicuramente aiutare nella scena, ma sono necessari molti soldi per animare più di cinquemila Dothraki. Così si prendono 500 comparse e le si filma con una camera robotica mentre si muovono in diversi punti del terreno. Quindi diventa solo una questione di composizione. Stessa cosa per l’esercito di Lannister e per la scena della Battaglia dei Bastardi.
Un’altra cosa che contribuisce a rendere epica The Spoils of War è la grande quantità di fuoco e fiamme che dipingono un quadro apocalittico dopo l’ingresso dei draghi. Ora, come già detto dal DOP Robert McLachlan, le macchine da fumo producono fumo innocuo ma anche molto bianco. Questa caratteristica non dipingeva esattamente lo scenario infernale ad opera di Daenerys Targaryen ed il suo drago fiammeggiante. L’effetto ricercato era più quello della luce solare filtrata da fumo scuro. Così qualcuno ha una “brillante” idea. Bruciare benzina diesel. La diesel procura questo effetto scuro, ma ovviamente, nonostante maschere e occhiali, dopo due giorni la troupe era in preda a malessere e tosse. La produzione ha bloccato tutto per ragioni di sicurezza, dovendo girare in modo da affidarsi alla post-produzione, per la correzione dei toni.
E quindi, il fuoco. Come noto, il fuoco, essendo molto dinamico, è qualcosa di difficilmente riproducibile in digitale. Fino a qualche anno fa si poteva facilmente riconoscere il fuoco digitale da quello reale. Sebbene gli effetti speciali abbiano fatto passi da giganti in pochi anni, il fuoco reale funziona sempre meglio. Questo è il motivo per cui per la scena della battaglia in The Spoils of War, la produzione ha letteralmente dato fuoco a venti stuntmen, per avere un effetto realistico, aspettando che calassero le tenebre per risaltare le luci delle fiamme da quei poveracci. Non provatelo a casa.

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